SISTRI - Il mio punto di vista

16/12/2010

SISTRI o non SISTRI? Che fare? Partirà o non partirà? Partirà però non ci saranno sanzioni per tutto il 2011?

L’atteso seminario è stato trepidamente dibattuto, non solo per il taglio decisamente pratico e interattivo che i relatori hanno saputo dare ai loro interventi, quanto per la viva partecipazione di tutti coloro che sono accorsi, assetati di notizie in merito al nuovo dispositivo introdotto – e prezzolato – con troppo anticipo dal Ministero dell’Ambiente, zelante solamente nel richiedere quote d’iscrizione e, invece, assolutamente avaro di istruzioni, aggiornamenti tecnici e assistenza verso chi, di fatto, sta finanziando l’intero progetto.
 
La scaletta degli interventi:
-       SIS–Sistema Interoperabilità SISTRI
-       SISTRI–Soggetti obbligati e Modalità operative
-       L’avvento del SISTRI, tra dubbi e certezze
-       Profili di responsabilità nella vigente normativa
 
Ha moderato l’incontro l’ing. Nicola Giovanni GRILLO.
 
Molte le considerazioni emerse nel corso del convegno.
Prima fra tutti, un dubbio di gigantesche proporzioni: così come è stato concepito, potrà il SISTRI trovare effettiva attuazione?
A detta di tutti gli esperti in sala, sembrerebbe davvero di no. Moltissime sono le criticità ancora da risolvere e non tutte, si sospetta fortemente, sembrano avere una soluzione percorribile in modo concreto, avendo imboccato di fatto un vicolo cieco. La stima più attendibile è che una buona parte delle ambizioni sottese dal progetto SISTRI debbano essere ridimensionate, pena la non applicabilità dell’intero apparato.
Il primo scoglio è rappresentato dalla lentezza e farraginosità dell’inserimento di dati – che deve avvenire, è bene ricordare, in tempo reale, salvo che in alcune eccezioni – dimostrato proprio in sala a seguito di una demo cui hanno potuto assistere almeno un centinaio di testimoni oculari: prima di registrare un singolo carico sulla chiavetta sono dovuti trascorrere oltre venti minuti, un’enormità per chi deve registrare decine (se non centinaia) di movimenti nell’arco della giornata. E molte perplessità hanno sollevato anche le responsabilità penali in carico a chi è il delegato del dispositivo USB, sapendo, tutti noi, che i sistemi informatici tutto si possono definire fuorché infallibili o inviolabili[1].
Ma altre ancora sono le criticità, di cui riportiamo solo quelle principali, ossia che hanno suscitato il maggior numero di reazioni in platea:
-      Quali conseguenze potrebbero comportare eventuali virus nel software relativo al SISTRI?
-       Quando sarà, davvero, completata la distribuzione delle chiavette necessarie alle aziende per collegarsi al sistema?
-      Gli operatori esteri potranno circolare impunemente nel nostro Paese senza dover rispettare le regole stabilite dal SISTRI… Non potrà, ciò, favorire la concorrenza sleale, vanificando il tanto annunciato obiettivo di controllare coloro che con i rifiuti traggono profitti illeciti? Ci saranno i soliti furbi che trasferiranno la sede legale all’estero?
-      Come devono accedere al SISTRI gli intermediari?
-      Atteso che il SISTRI non è ancora partito, come mai a molti operatori sono stati addebiti i costi sulle SIM?
-      Nell’attuale modello normativo del SISTRI non risiedono le principali funzioni di “gestione dati” (giacenze rifiuti, autorizzazioni smaltitori, CER, targhe, superamento limiti…).
-      In caso di black out, mancanza di rete o indisponibilità degli strumenti informatici, la scheda Area Movimentazione deve essere compilata, per conto del soggetto “impossibilitato”, dal soggetto tenuto alla compilazione della parte precedente o successiva della scheda medesima. Il soggetto “impossibilitato” deve comunque annotare la movimentazione su scheda cartacea? Una volta ripreso il funzionamento del sistema il soggetto precedentemente “impossibilitato” deve provvedere al reinserimento dei dati? In ogni caso la procedura appare essere assai complessa.

Appare chiaro che, in questi termini, il “servizio” per il quale gli operatori stanno già pagando quote d’iscrizione è assolutamente deficitario, peggio, non è ancora erogabile.
I molti vizi che affliggono il nuovo sistema rendono indispensabile un ulteriore differimento dei termini di operatività al fine di espletare la necessaria sperimentazione e, soprattutto, di scongiurare il determinarsi di inammissibili zone franche, ormai non più assoggettate al vecchio regime punitivo ma non ancora sottoponibili alle nuove disposizioni sanzionatorie.
E nel frattempo? Durante questa fase, definita, di sperimentazione?
Fra il serio e il faceto, a conclusione della giornata di approfondimento si è chiosato con lo slogan:
SISTRI - Scaltra Invenzione di un Sistema Tributario per Rifilare nuove Imposte?
 
Il sincero augurio è che non sia proprio così.
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